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TILL EULENSPIEGEL
di Richard Strauss
arr. per quintetto a fiati di Andrea Chenna


Till Eulenspiegel viene alla luce in un paesino della Bassa Sassonia e la sua nascita ha l’effetto dirompente di una palla di cannone. Fin da piccolo trasgredisce le regole della buona educazione e diventa un buffone impertinente. Passa tutta la sua vita a progettare e tirare scherzi all’umanità intera, sia essa composta da nobili ricchi o poveri popolani. Nei suoi tranelli e nei suoi giochi di parole cadono conti e contadini, professori, panettieri e musicisti. Nessuno si salva dalla sua graffiante ironia, nemmeno la morte che lo attende alla fine del racconto.
Le storie scelte per questo nuovo allestimento sono quelle che nel corso dei secoli hanno avuto più fortuna e maggior diffusione.

Approfondimenti:

Le avventure di Till Eulenspiegel

Il libro che rivela al mondo il personaggio di Till Eulenspiegel venne stampato nel 1511 a Strasburgo, in edizione anonima. Il successo delle sue avventure fu travolgente. Vennero tradotte, trascritte e ripubblicate innumerevoli volte nel corso dei secoli. La critica oggi attribuisce la paternità del Till ad Hermann Bote, gabelliere di Braunschweig, il quale scrisse questo Volksbuch con l’intenzione di “rendere in tempi difficili gli animi sereni, e perché i lettori e gli uditori possano trovare gai divertimenti e farse piacevoli da raccontare quando i sorci si mordono sotto le panche, i giorni passano in fretta e le pere arrostite si gustano bene con un bicchiere di vino nuovo”. Pubblicò il libro in forma anonima per paura dei suoi concittadini, i quali già una volta avevano tentato di linciarlo, essendosi riconosciuti nei personaggi di un suo precedente romanzo. Anche nel Till, evidentemente, gli abitanti della cittadina potevano facilmente identificarsi con le vittime degli scherzi. Tuttavia Bote nascose il proprio nome nelle lettere iniziali delle ultime storie, le quali formano l’acrostico ERMANB.
Il Till di Bote è un uomo privo di qualsiasi sfumatura psicologica. L’unica sua ragione di vita è prendersi gioco degli altri. Till è sempre uguale a se stesso, sia quando nasce che quando muore. La sua fissità psicologica è stata interpretata alla luce della funzione ludica del romanzo e dell'auto dichiarata scarsa cultura dell’autore. A noi piace pensare che nella maschera del Till si nasconda invece uno spirito immortale il quale, al pari di certe maschere della commedia dell’arte, ha il potere di trasformare in buffoni coloro con i quali viene a contatto, impadronendosi, in maniera quasi demoniaca, del loro corpo.
La storia dei rifacimenti è lunghissima. Alcune edizioni fecero di Till un eroe da libro per bambini; fra tutte la più famosa è la versione scritta nel 1938 da Erich Kästner. Nella versione di Charles De Coster, Till diventa addirittura un eroe nazionale fiammingo, ma a questo punto è chiaro che il Till è diventato qualcosa di molto diverso dallo spirito del buffone di Bote.

La musica

Richard Strauss (compositore e direttore d’orchestra nato a Monaco di Baviera nel 1864 e scomparso a Garmisch-Partenkirchen nel 1949) venne a conoscenza della figura di Till Eulespiegel attraverso l’opera di Cyrill Kistler, un insegnate di musica. Strauss rimase affascinato dalla figura avventurosa di questo contadino burlone e lo volle anch’esso promuovere come protagonista di una sua composizione per orchestra.
Abbozzò dunque l’idea nel corso del periodo da egli trascorso a Weimar (1889-1894); la riprese successivamente a Monaco di Baviera dove lavorava come Kappelmeister, portandola infine a compimento tra il 1894 e il 1895 non come opera lirica, assecondando l’idea iniziale, ma come poema sinfonico. La composizione, dedicata al saggista e musicografo Arthur Seidl e rappresentata per la prima volta a Gürzenich, nei pressi di Colonia il 5 novembre 1895 sotto la direzione di Franz Wüllner, si rivelò sin da subito un enorme successo.
Le esecuzioni del Till straussiano si diffusero rapidamente sia in patria che all’estero. Con il consenso e l’applauso del compositore, dell’opera furono realizzate anche diverse celebri coreografie, la prima delle quali, ideata dal grande ballerino russo Vaslav Nijinsky, fu rappresentata il 23 ottobre del 1916 in forma di balletto drammatico diretto da Anselm Goetzl nella Manhattan Opera House di New York.
L’esecuzione odierna, nella trascrizione per quintetto a fiati di Andrea Chenna, è affidata ai Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.





Tecnica:
burattini a guanto, pupazzi e attore

Scheda tecnica:
Durata: 55 minuti
Montaggio: 120 minuti
Smontaggio: 60 minuti
Corrente: presa 220V 3 kW
Palco (preferibile): m 8 x 4 altezza m 3,5

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